
Mi sono imbattuto in un paio di romanzi che a loro modo parlavano di vagabondi, persone che per scelta o per caso si ritrovano a vivere in strada, senza fissa dimora. Anche l'ultimo libro che ho letto ha come protagonista un clochard. E' il romanzo francese "Il sole dei morenti" di Jean-Claude Izzo. Il libro è molto bello anche se nella prima parte non era riuscito a rapirmi. Ero come indifferente al racconto, non riuscivo a vivere la storia. Nella seconda parte quando la situazione del protagonista diventa più drammatica il libro mi ha rapito e le parole dello scrittore hanno cominciato ad emozionarmi.
Nelle due parti in cui è composto il romanzo si nota la differenza di atmosfera, di sensazioni. La prima parte è più "terrena", racconta la debolezza di un uomo che non riesce a reagire, un uomo che soffre perché ha perso la dignità, il lavoro, l'amore, gli affetti e tutto quello che lui riteneva importante nella vita. La prima parte si chiude con un evento drammatico e c'è la svolta. Nella seconda parte, infatti, il protagonista vive sempre per la strada ma è come se non vivesse più nel nostro mondo. La sua mente è in una dimensione parallela dove solo in alcuni momenti la drammaticità della sua vita lo colpisce.
Il romanzo è di un romanticismo a tratti struggente, mai melenso. Non c'è una vera storia d'amore ma il protagonista vive dei suoi affetti, mancati o perduti. E' struggente la sua ricerca dell'amore.
Un episodio della storia mi ha colpito in modo particolare. Il protagonista ad un certo punto della storia cambia città e si stanca di chiedere le elemosina in modo convenzionale. Decide di recuperare per la strada e nei cassonetti diversi oggetti e regalarli a chiunque gli possa dare qualche moneta. Stende il suo lenzuolo e dispone gli oggetti tra i quali il benefattore può scegliere la sua ricompensa per i soldi dati.
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