Crash è un romanzo che ruota attorno alle automobili e su come esse possano generare desiderio sessuale. "Per lui, ferite del genere erano le chiavi di una nuova sessualità, generata da una perversa tecnologia; e le loro immagini stavano appese nella sua galleria mentale come oggetti esposti in un museo da macello."
E' un romanzo che va letto senza preconcetti, si deve accettare ciò che viene raccontato. Solo questo approccio al libro può permettere al lettore di penetrare nel profondo della psicopatologie umane. Solo in questo modo il lettore può capire quanto la tecnologia è entrata così a fondo nella nostra vita.
E' un romanzo che va letto senza preconcetti, si deve accettare ciò che viene raccontato. Solo questo approccio al libro può permettere al lettore di penetrare nel profondo della psicopatologie umane. Solo in questo modo il lettore può capire quanto la tecnologia è entrata così a fondo nella nostra vita.
In Crash si parla di automobili perchè sono la più quotidiana delle tecnologie. Le automobili sono ormai parte integrante della vita di ognuno. Da queste premesse parte Ballard e ci trascina all'interno di menti perverse che provano godimento nell'incidente stradale. Solo nelle automobili hanno piena soddisfazione i loro piaceri sessuali.L'autore spinge al limite il racconto e la narrazione diventa a tratti pornografia. Solo in questo modo riesce a dare una forma narrativa alle sue idee.
Scritto negli anni 70 e letto oggi, il romanzo non perde d'impatto e molte volte mi ha fatto pensare al rapporto che molti hanno con l'automobile, soddisfatti di fare chilometri all'interno dell'abitacolo metallico, soddisfatti di tenere lucide e linde le loro automobili e fieri di ostentarle di fronte agli amici. Non penso che il romanzo sia eccessivo, non penso che l'utilizzo della pornografia sia voyeuristico, tutto è una metafora eccessiva di quello che realmente potrebbe essere il rapporto perverso eppure normale con l'auotomobile e la tecnologia. Dopotutto parliamo di fantascienza che con Ballard tocca vette di profondità analitica eccezionali. E poi come lui stesso dice nella postfazione Lo scrittore non ha più una posizione morale: offre al lettore i contenuti del proprio cervello, sotto forma di una serie di possibilità alternative fantastiche.Questo romanzo è uno di quelli in cui il gradimento personale e soggettivo non conta più di tanto. E' un romanzo disturbante che quasi mai mette a proprio agio ma non crea distacco con il lettore. C'è una sorta di attrazione/repulsione che affascina e rapisce. Che dire leggere questo romanzo e la sua bellssima postfazione rende ancora più malinconica l'idea che J.G Ballard non ci sia più.
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