giovedì 8 marzo 2012

Riconciliarsi con la lettura


Adoro leggere. Adoro i libri e perdermi dentro di essi. Ci sono però dei periodi, che per fortuna capitano raramente, in cui trovo difficoltà a leggere. I motivi sono diversi ma penso che sia soprattutto dovuto alla lettura di libri non proprio entusiasmanti. In questi periodi si ha voglia di cercare il libro meraviglioso, l'autore che t'illumina la storia che ti strappa dalla realtà. Non c'è verso, e anche autori che potrebbero essere una certezza ti deludono o si scoprono troppo umani.
In queste delusioni letterarie inserisco in questo ultimo periodo Kafka ed Hemingway. Il primo non è una delusione in quanto autore ma una sorpresa negativa come uomo. Ho letto Lettera al padre e ho scoperto un Kafka molto umano, molto debole e con poco carattere. Un uomo timoroso della vita e di se stesso. Deve essere stato difficile per lui scrivere questa lettera perchè si mette completamente a nudo. La lettera è una sorta di ipnosi regressiva dove Kafka ritorna bambino o forse si rende conto di non aver mai raggiunto la maturità. Il libro è interessante perchè emerge una delle tematiche fondamentali di tutta la letteratura di Kafka: il rapporto con l'autorità. Alla fine della lettura rimane un senso di sconsolata amarezza per aver scoperto un piccolo uomo dietro un grande autore.
L'altra delusione, che conferma purtroppo il mio giudizio sull'autore, è Hemingway e il suo Il vecchio e il mare. E' un romanzo che probabilmente deve essere letto in età matura per apprezzarne la poetica e la storia. La storia di un uomo che nella fase finale della sua vita lotta contro se stesso e le fatiche della sua vita per affermarsi ancora come uomo e non solo come un vecchio. Poi c'è il mare così protagonista in questa storia, la sua presenza è ingombrante soprattutto per uno come me che non ha un rapporto simbiotico e di amicizia stretta con il mare.
Il racconto può essere affascinante ma lo stile dell'autore non è decisamente nelle mie corde. Dopo la lettura dei suoi Quarantanove racconti, Hemingway mi delude ancora. Forse un giorno chissà...
Ora aspetto il libro che mi riconcili con la lettura. Per ora come sempre non demordo e mi rifugio nella saggistica e nel tanto familiare e accogliente cinema.

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