giovedì 31 maggio 2012

L'amore del bandito di Massimo Carlotto


Scelto perché: La serie dell'Alligatore mi era piaciuta abbastanza

Da leggere se: Piace il personaggio dell'Alligatore il noir all'italiana di Carlotto

Da non leggere se: Odiate le serie di romanzi con gli stessi personaggi che rimandano alle storie precedenti

Letto in versione e-book

Schede su Anobii e Goodreads

Citazione: Sono ancora ruspanti questi kosovari. Troveranno il loro stile quando Hollywood se ne occuperà

Ho sempre apprezzato molto i romanzi della serie dell'Alligatore, l'investigatore ai limiti della legalità ideato da Massimo Carlotto. L'autore in quei romanzi è riuscito a creare non solo delle storie intriganti ma anche una serie di personaggi che ha potuto con il tempo approfondire anche livello psicologico. Ne ho parlato qui
Il vantaggio di serie di questo tipo è appunto quello che i libri successivi hanno il vantaggio di avere il buon traino di quelli precedenti. Alla fine della lettura conosci i personaggi, le loro idee e le loro dinamiche di relazione. Questo aspetto però può diventare anche lo svantaggio quando le storie sono deboli.
L'amore del bandito è l'ultima avventura dell'Alligatore e l'ho trovata decisamente inferiore alle precedenti probabilmente perché il gioco è ormai noto e i meccanismi sono fin troppo chiari. Nei gialli molto spesso la regola della ripetitività può essere sostenuta dal colpo di scena. Nel caso di questo romanzo si svolge tutto un po' così, piatto e senza molto entusiasmo.
Uno degli aspetti più interessanti del romanzo, che si deduce anche dal titolo, è il ruolo dell'amore per le donne. Tutto in questa storia è mosso dai sentimenti che i protagonisti provano per le donne. La vendetta, la rabbia, il pentimento, tutto è subordinato alle donne, agli amori dei banditi. Questo aspetto molto noir da' uno spessore diverso a questa storia non proprio entusiasmante.
Lo stile di Carlotto rimane sempre molto riconoscibile e rende fluido il racconto con i suoi vari incastri e salti temporali. La noia non arriva mai, ma non arriva neanche quell'entusiasmo "mangialibro". Forse è il caso di abbandonare questa saga, Carlotto è un ottimo narratore e a questo punto lo preferisco quando racconta altre storie.

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