domenica 25 marzo 2012

Aspettando i barbari di J. M. Coetzee


Il primo pensiero leggendo la prima parte del romanzo di Coetzee è Il deserto dei Tartari di Dino Buzzati per il clima d'attesa che si crea all'inizio della storia e per il senso di angoscia e ansia. Gli sviluppi del romanzo di Coetzee sono però altri e più la narrazione procede e maggiore è il distacco dal bellissimo romanzo di Buzzati. La forza del romanzo di Buzzati, infatti, sta nella creazione di un'atmosfera angosciante, di ansia, di attesa portata alle estreme conseguenze per tutta la narrazione, un racconto che catapulta il lettore in una spirale di malessere. Un libro assolutamente da leggere che può lasciare profondi segni in chi lo legge, almeno con me lo ha fatto.
Aspettando i barbari di J.M. Coetzee è un bel romanzo che però non ha suscitato le stesse profonde emozioni del Deserto dei Tartari ma nonostante ciò è ricco di riflessioni interessanti, sopratutto per le tematiche trattate. Il libro è stato pubblicato nel 1980 ma sembra un'inchiesta sui nostri tempi, sulla nostra contemporaneità e sulla politica mondiale. 
Nel romanzo è evidente il tono di accusa contro un certo tipo di sfruttamento e annientamento culturale e militare, contro lo schiacciamento dell'Altro e della sua cultura. Lo straniero e la sua cultura vengono denigrati e poi sfruttati. Nella narrazione l'autore come un veggente parla del futuro e di come i barbari, i loro manufatti e la loro cultura verranno considerati. Il romanzo narra una storia ma narra anche la ciclicità della Storia, ci saranno sempre nuovi barbari finché se ne avrà necessita, finché il nemico e la violenza contro l'altro, contro lo straniero sono l'unica arma per unificare una società che di civile ha ancora poco. 
A questo proposito sono agghiaccianti le scene più violente del romanzo dove i barbari e il protagonista stesso diventato in un certo senso barbaro agli occhi di tutti, vengono torturati e sbeffeggiati pubblicamente in piazza. Scene che rimandano all'odierna attualità dove la violenza contro l'altro, fisica o psicologica, è all'ordine del giorno nelle pubbliche piazze televisive. 

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