domenica 18 marzo 2012

Guida galattica per gli autostoppisti di Douglas Adams


How many roads must a man walk down.

Un gruppo di umani e non umani in giro per lo spazio senza una metà precisa, in realtà. Un racconto di fantascienza per il semplice fatto che è ambientato nello spazio. La narrazione principale s'intreccia con le surreali definizioni della Guida galattica per gli autostoppisti. C'è il numero Quarantadue. Ci sono le risposte ma mancano le domande. Ci sono i pianeti costruiti su misura, c'è crisi economica. Ci siamo noi?
Non si può svelare molto altro sulla storia. Un libro da leggere e non da raccontare. Il romanzo è una continua scoperta di invenzioni narrative, sarebbe interessante leggerlo in lingua originale. I personaggi sono tutti sopra le righe, nonostante il terrestre Arthur Dent voglia apparire quello più sano di mente. L'umano incarna il lettore che è perso nella narrazione, nello svolgersi degli eventi. Privato della sua Terra è perso nello spazio e cerca di capire il motivo della sua ricerca. Cosa muove tutte le persone che incontra? Apparentemente nulla ha senso. Ci sono i topi e il sovrano della Galassia, ci sono le biro. Poi c'è Marvin il robot, il Paranoid Android, che ad ogni sua breve apparazione cattura la scena con il suo pessisimismo e la sua depressione.
I dialoghi sono brillanti, divertenti e ricchi di nonsense. La storia scorre via e dice molto di più di quello che in realtà ci racconta. Ci racconta l'umanità, le sue dinamiche, i suoi strani comportamenti apparentemente ricchi di senso. E' criptico, geniale e divertente questo romanzo che nell'ultima parte non ti fai smettere di ridere. Una vera rivelazione.

0 commenti: