E' incredibile che un libro come questo sia fuori catalogo da tempo. Per leggerlo bisogna cercarlo un po' ovunque nei negozi dell'usato o altrove. Molto spesso pero' e' questa ricerca che aumenta il fascino e il desiderio della lettura.
L'autobiografia di Chaplin poi non delude. E' il romanzo della sua vita raccontata in prima persona, un racconto autentico e un punto di vista parziale. Quello che rende interessanti le autobiografie e' che anche lo stile del racconto e la selezione degli episodi ci restituiscono il personaggio.
Chaplin in questa autobiografia ci racconta la sua infanzia difficile e la sua ascesa al successo, dalla miseria alla richezza. Ci racconta le sue idee sul cinema e i suoi film, ci racconta la nascita di Charlot. Ci racconta i suoi problemi a causa delle sue idee politiche. Le difficolta' di accettare la rivoluzione del sonoro e le sue battaglie per produrre i film poi diventati storia. E' una storia che sorvola sugli aspetti piu' dolorosi di alcune storie d'amore o su donne di cui secondo lui non vale la pena parlare.
E' una strana biografia dove si parla poco dei suoi figli e di alcuni aspetti della sua vita, non c'e' equilibrio nel racconto e non sempre l'ordine cronologico e' rispettato. Nonostante questi difetti di narrazione il fascino resta immutato e il libro ci restituisce uno dei geni del cinema. Ci restituisce anche il suo amore per il teatro, il cinema (sopratutto muto) e la musica.
Non e' un libro sul cinema ma e' un libro sulla storia di un uomo dove a volte sembra che il cinema sia stato solo una parentesi: la modestia del genio?
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