lunedì 5 marzo 2012

Gomorra di Roberto Saviano



Un racconto agghiacciante che sembra un romanzo ma in realtà è una sorta di biografia. In parte è una biografia dell'autore la cui vita e infanzia ogni tanto emergono dalle righe della narrazione. E' una biografia dell'Italia di oggi, di quell'Italia che vive nell'illegalità, un'Italia sempre troppo nascosta. E' una biografia della Camorra e dei suoi boss, dei lori crimini ma sopratutto dei loro affari. Non ha la pretesa di essere un'inchiesta ma vuole essere un racconto.
Saviano scrive bene e le parole scritte sulla carta sono racconti tracciati nella carne di una terra che gli appartiene nel profondo ma allo stesso tempo è una terra che gli crea un senso di nausea. Saviano non rinnega le sue origini ma tradisce lo spirito dei giovani di quei luoghi, giovani che cercano di farsi una posizione sposando la criminalità o meglio sposando l'economia criminale.
Quello che più stupisce del racconto è quanto questa economia sia fiorente, organizzata e ben radicata non solo nel Sud Italia. C'è tutta l'Italia in quell'economia e il Sud è solo il punto di arrivo e di partenza di ogni attività criminale. Il Sud si sporca le mani ma lo sporco proviene da tutte le parti.
Saviano racconta tutto con uno stile scorrevole. In alcuni punti si perde in numerosi elenchi di nomi che non fanno altro che sottolineare e rafforzare l'enormità di quello che viene raccontato. I capitoli del libro hanno tutti una loro anima, una loro storia e dei personaggi. Boss intellettuali e camorissisti che vivono come al cinema. Ragazzini che vogliono emergere. Storie di donne di potere e di uomini che hanno il coraggio di dire no e di mollare tutto per rimanere senza nulla.
Un racconto amaro, doloroso, commovente mai rilassante. Non ci sono momenti di distensione. Ogni parola, ogni frase e tesa come una corda. Un libro da leggere assolutamente. Il confronto con il film è quasi inutile. Il film ha preso il succo del libro ne ha tirato fuori l'atmosfera e alcuni personaggi. Sono due strumenti complementari anche se il libro scava dentro e lascia un solco che difficilmente si può richiudere.
Sono tante le pagine e le frasi che andrebbero citate, sono tante le storie che s'intrecciano. Saviano e coraggioso e non ci sta. Non vuole stare in silenzio. Vuole parlare...
Io so e ho le prove. Io so come hanno origine l'economia e dove prendono l'odore. Le prove sono inconfutabili perchè parziali, riprese con le iridi, raccontate con le parole e temprate con le emozioni rimbalzate su ferri e legni.
Porsi contro i clan diviene una guerra per la sopravvivenza, come se l'esistenza stessa, il cibo che mangi, le labbra che baci, la musica che ascolti, le pagine che leggi non riuscissero a concederti il senso della vita, ma solo quello della sopravvivenza. E così conoscere non è più una traccia di impegno morale. Sapere, capire diviene una necessità. L'unica possibile per considerarsi ancora uomini degni di respirare.

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