martedì 6 marzo 2012

La banda dei brocchi di Jonathan Coe



E' un romanzo generazionale quello di Jonathan Coe. E' generazionale non perche' si rivolge ad una singola generazione o perche' narra la storia di una generazione ma perche' attraversa tre generazioni con il suo racconto. La generazione dei figli, dei genitori e di una nazione all'alba di radicali trasformazioni che l'hanno modificata nel profondo del tessuto sociale. L'Inghilterra alla fine degli anni 70, prima dell'arrivo della Lady di ferro.
Questo e' quello che si racconta. L'autore è bravo a costruire una trama di storie e personaggi e intrecciarle alla storia di una nazione. Fanno da sfondo gli scioperi, i sindacati, la nascita del punk. Politica e società, Storia e storie.
Jonathan Coe usa diversi stili, diversi registri. E' come se ogni personaggio, ogni storia avesse una sua necessità, un diverso modo per essere raccontata. La terza persona, il diario, il flusso di coscienza, il dialogo serrato, il monologo, l'articolo di giornale...c'è tutto.
I personaggi sono diversi ma Benjamin è in fondo il protagonista. Un personaggio un pò magico che alla fine diventa il centro della storia e la catalizza. Diventa lui stesso la storia e a volte ne diventa il narratore, in un gioco di scambi tra autore e personaggi di finzione che si ripete piu' volte nel romanzo. L'autore e' narratore ma molto spesso passa la mano al personaggio che diventa lui stesso narratore delle diverse storie.
L'intreccio a volte perde un pò il suo equilibrio e si sbilancia verso alcuni personaggi e meno verso altri. Inizialmente il racconto è corale ma poi finisce in un monologo interiore. S'inizia con tanti personaggi e si conclude con un solo protagonista. Sembra un difetto ma in realtà è un pregio di questo scrittore inglese che riesce ad arrivare ad una sintesi.
Jonathan Coe riesce bene ad interpretare la letteratura contemporanea e la sua necessità/volontà di non diventare un doppione del cinema o della televisione. A differenza di Nick Hornby, che apprezzo molto per la sua capacità di creare dialoghi e storie brillanti, Jonathan Coe è più letterario, più sofisticato e riesce a colpire nel segno. Un autore da approfondire.

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