sabato 3 marzo 2012

Tangomalìa


è una lama il tuo respiro d'asma bandoneòn, ... e se l'ombra, come si dice è l'anima, allora sarai tu, bandoneòn, la lama che me la staccherà dalle scarpe (dall'intervista a Vinicio Capossela).

Iniziare a ballare il tango giocando. Ho cominciato in questo modo con Fra. Imitavano chi lo ballava, a modo nostro ma ci divertivamo un mondo. Poi c'è stato uno spettacolo a teatro e lì è scattato l'amore. Quella fila di bandoneon mi ha rapito, mi ha affascinato. Lì per la prima volta la musica del tango mi ha catturato in pieno. Era l'orchestra dello spettacolo Forever Tango. Da quel momento la musica del tango non mi ha più lasciato e in alcuni casi ha monopolizzato i miei ascolti musicali.
Poi abbiamo cominciato a ballare il tango "seriamente", o meglio abbiamo cercato di imparare a ballarlo, con le sue figure e il suo respiro. Abbiamo incontrato due maestri bravissimi e molti amici che ci permettono di continuare a giocare e divertirci ballando. Il tango mi ha cambiato un pò la vita lo devo dire sinceramente. Ha cambiato i miei ritmi e il mio tempo libero.
Nel libro Tangomalìa ho trovato tanti racconti di tango come il mio, tanti approcci alla sua musica alla sua danza. Mentre il bianco e nero delle fotografie ti avvolge c'è il racconto di chi come me ha cominciato a ballarlo per gioco, imitando un film, quelli che pensavano che ogni tango finisse con un gancho. C'è chi lo canta e lo suona, ma non lo balla. C'è chi il tango lo fa ascoltare agli altri nelle milonghe. C'è chi del tango ha fatto poesia. C'è anche chi del tango ha fatto un lavoro, dopotutto è anche questo.
Questo libro mi è piaciuto perchè nonostante i suoi alti e bassi mostra i mille volti del tango, magari non tutti, ma sicuramente lascia capire che il tango è pieno di sfaccettature. Il tango è tante emozioni, e tanti modi di viverlo. Ho scoperto in questi anni che è veramente così. Il tango ti lascia libero di amarlo e non ti incatena. E' lì che ti attende quando ne hai voglia e in quei momenti è dolce e avvolgente.

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