venerdì 2 marzo 2012

Giro di vite di Henry James


I fantasmi nascono dentro di noi. É questo quello che ci suggerisce Henry James con il suo romanzo gotico-psicanalatico Giro di vite. Sono fantasmi che emergono dal nostro inconscio, dal rimosso.
L'insconscio del romanzo é quello dell'istitutrice che racconta in prima persona la sua storia, l'incontro con le presenze della casa sia quelle umane sia quelle non umane. Lei vede, Lei é terrorrizzata. Probabilmente solo lei riesce a vedere i fantasmi nella casa. Non ci é dato sapere se quello che lei vede é realtá oppure autoallucinazione. Ancora una volta la vista é ingannevole. Il cervello non registra quello che l'occhio vede.
Nel racconto manca qualcosa. Non tutti i dettagli vengono svelati. La narrazioni rimane sospesa in molti punti. I personaggi, anche quelli viventi, sono delle apparizioni: i bambini, la governante, lo zio...sembrano tutti fantasmi, tutti cosí poco definiti.
La scrittura di Henry James ti cattura. I brividi lungo la schiena sono assicurati. Il romanzo é scritto con classe, mai sopra le righe, eppure cosí coinvolgente e sconvolgente. Non riesci ad uscire dall'angoscia che il racconto ti comunica. E' lontano anni luce dai thriller contemporanei che probabilmente dovrebbero imparare molto da come si narrano storie di questo tipo. Agghiacciante, claustrofobico ed elegante. La letteratura classica ancora una volta non mi ha deluso.

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